Eva Colombo, Vie di scampo, Capitolo settimo: L’oro dell’abisso ( Ispirato dal quadro di Julio Romero de Torres La Fuensanta )
 
Eva Colombo, Vie di scampo, Capitolo settimo: L’oro dell’abisso ( Ispirato dal quadro di Julio Romero de Torres La Fuensanta)

Nella tua terra d’esilio tutto è fango. Il cielo e la terra, tutto. Fango secco. Soltanto la tua fontana non si è disseccata, ed i tuoi occhi allagati d’acqua cupa. Tu non lo sai, ma io ti sto guardando. So che i tuoi occhi stanno cercando qualcosa oltre l’orizzonte, perché con questa gente tu non puoi più vivere. La gente della tua terra d’esilio non sa orientarsi nel buio e non può levarsi la sete: calpesta tutto, dissecca tutto. Tu sai camminare da sola nel buio e per questo hanno paura di te. Tu puoi ancora attingere acqua alla tua fontana e per questo ti invidiano. Fino a ieri tu credevi alle loro parole, credevi che la tua terra d’origine fosse scomparsa per sempre. Ma oggi hai capito che quel che ha impedito alla tua fontana di prosciugarsi è stata la speranza che ha continuato a scorrere nei tuoi occhi quando piangevi risvegliandoti da un sogno, un sogno ricorrente: la tua terra. La speranza che quello non fosse un sogno, fosse un ricordo che in qualche modo potesse indicarti la via del ritorno. Ora è sera e sei sola, accanto alla tua fontana. Hai riempito il tuo vaso e con le tue braccia ne copri l’imboccatura perché lo sguardo avido di questa gente non contamini la tua acqua. Hai cerchiato i tuoi occhi con il kayal perché le occhiate invidiose di questa gente scivolino via senza disseccare l’acqua cupa dei tuoi occhi. Le parole ingannevoli di questa gente scivolano via sulle perle di corallo dei tuoi orecchini e tu non puoi più sentirle. Ascolti solo il mormorio della tua fontana ed i tuoi orecchini di corallo: parlano di un abisso cupo e vitale come i tuoi occhi e di una terra situata oltre l’orizzonte. Una terra che esiste ancora: la tua terra, la mia terra.
Oh, to sail away / to sandy lands and other days / Oh, to touch the dream / hides inside and never seen ( Led Zeppelin, Achilles Last Stand )
Nella tua terra d’esilio le stelle non possono indicarti la via perché il cielo è ridotto a specchio dello sguardo avido di questa gente ed è come fango, fango secco. Ora che è sera appoggia la testa nell’incavo delle tue braccia che proteggono l’imboccatura del tuo vaso e dormi. Sognerai una terra oltre l’orizzonte, la tua terra d’origine. Ti risveglierai piangendo e saprai che quella terra esiste ancora. E vedrai che le tue lacrime nell’acqua cupa del tuo vaso saranno come stelle che ti indicano la via del ritorno. E quando le tue labbra toccheranno quell’acqua avrai la sensazione di baciare la terra dopo un naufragio. Alzerai lo sguardo e saprai che io sulle rive della nostra terra ti aspetto. Romperò la clessidra che scandiva il tempo del tuo esilio e ne spargerò la sabbia sulla riva: al sole nascente brillerà come l’oro.