Eva Colombo, Musica per donne d’acqua, capitolo sesto: Il fiume rosso ed il volto che avevo, il volto che ho ( ispirato dalla Triplice Ecate di William Blake e da Four Sticks dei Led Zeppelin )
 
Quel fiume era un confine, io ti avevo messo in guardia. Ma tu non ascoltavi: guardavi il fiume, guardavi il mio riflesso sull’acqua. Quel fiume era rosso come un tramonto che sta diventando una notte che ti cambierà, rosso come un’alba che guardi per un istante prima di chiudere gli occhi dopo una notte che ti ha cambiato. Guardavi il mio volto riflesso in quel fiume e ti sembrava il volto di un’ altra. Hai avuto paura… poi hai sprofondato la tua faccia nel fiume, hai bevuto quell’acqua. Aveva il sapore del vino mai versato, di un frutto mai mangiato. Poi mi hai guardata ed era come se mi vedessi attraverso il velo rosso di quell’acqua, ed io vidi nei tuoi occhi quel riflesso rosso e seppi che sempre lo avrei visto. Ti dicevo che i tuoi occhi sembravano quelli del gufo disegnato da Blake al fianco della Triplice Ecate. Anche quel gufo deve aver bevuto l’acqua di quel fiume, ti dicevo, anche quel gufo deve aver oltrepassato quel confine. E, come te, ne porta sempre il riflesso negli occhi. E, come te, deve trovare una strada…una strada che non conosce, una strada che non è stata ancora tracciata. Ti dicevo che un confine separa e congiunge e se oltrepassi il confine tracciato da quel fiume entri in contatto con qualcosa…qualcosa che non sai cos’è, qualcosa che pensavi nemmeno esistesse. Qualcosa che ti cambia, anche se non vuoi. Qualcosa che ti costringe a trovare una nuova strada, anche se non sai.
Oh baby It’s crying time / Oh baby I got to fly
Got to try to find a way / Got to try to get away
Because you know I gotta get away from you, babe
Ogni volta che mi guardavi ti sembrava di vedermi riflessa nel fiume rosso e ti sembravo un’altra, una strana sensazione…tu ne ridevi ma io sapevo che avevi paura. E che volevi andartene ma non sapevi per quale strada.
Oh baby, the river’s red / Ah, baby, in my head / There’s a funny feeling going on / I don’t think I can hold out long
Guarda il gufo disegnato da Blake al fianco della Triplice Ecate, ti dicevo. Anche lui ha sempre il riflesso del fiume rosso negli occhi, anche lui vuole andarsene ma non sa per quale strada. Ecate lo sa. I suoi piedi hanno calpestato tutti i terreni e percorso tutte le strade, le sue mani hanno voltato le pagine di tutti i libri ed aperto tutte le porte. Ecate indica la strada a coloro che hanno il riflesso del fiume rosso negli occhi, a coloro che non sono in grado di sopportare la vista di una donna che amano e che improvvisamente scoprono diversa. Il profilo di Ecate è come il profilo della luna… quando guardi la luna e ti sembra un occhio che si volge altrove per invitarti a guardare altrove.
And when the owls cry in the night / Oh, baby, baby, when the pines begin to cry / Baby, baby, baby, how do you feel ?
Di notte, avevo la sensazione che i gufi dessero voce allo spavento degli uomini quando scoprono un altro volto della donna che amano. Di notte, avevo la sensazione che il vento piegasse gli aghi dei pini per costringerli ad indicare la via a quegli uomini: la via per andarsene, la via per tornare.
If the river runs dry, baby how do you feel?
Ora è notte, è il plenilunio di dicembre. Io sono viva ed il fiume rosso non può seccarsi, io sono viva ed il fiume rosso non può ghiacciarsi. Con le mie dita che sono fredde e sottili come aghi di pino sulla riva di quel fiume raccolgo ciottoli per comporre un mosaico. Un mosaico che ritrarrà il mio volto, il volto che avevo quando mi hai guardata riflessa nel fiume rosso. Nelle mie pupille ci sarà il riflesso del volto che avevi quando mi hai guardata e ti sembravo un’altra ed hai avuto paura. Il mosaico scintillerà così tanto alla luce della luna che sono certa lo troverai. E ti riconoscerai nel riflesso delle mie pupille. E riconoscerai che l’altra ero comunque io, sono comunque io. Sulla riva del fiume rosso ti aspetto: non avrai paura, questa volta..